Dieta gravidanza
È importante che la dieta in gravidanza sia sana ed equilibrata al fine di garantire un buon stato di salute alla gestante e al feto.
Durante la gravidanza i fabbisogni calorici, idrici, proteici e di micronutrienti aumentano, tuttavia è bene sfatare il mito che in gravidanza si debba mangiare per due. Per ottimizzare lo stato di salute della gestante e per ridurre il rischio di malattie del nascituro è fondamentale controllare l’alimentazione prima, durante e dopo la gravidanza.
Proteine
Il fabbisogno proteico aumenta in gravidanza per consentire una corretta formazione dei neo tessuti embrionali e fetali. Fra le proteine devono essere preferite quelle ad alto valore biologico, ossia quelle proteine con una composizione di amminoacidi completa e con un miglior profilo d’assorbimento ed utilizzo da parte del nostro organismo. Le proteine a più alto valore biologico sono quelle di origine animale (carne, pesce, uova, latticini) ma un adeguato apporto di amminoacidi essenziali può essere raggiunto anche attraverso il consumo di prodotti di origine vegetale, abbinando ad esempio cereali e legumi.
Acido folico
Aumento di peso in gravidanza
Come nutrizionista a Verona e Modena ho potuto constatare che una delle fobie più grandi delle donne in gravidanza è l’aumento di peso. Innanzitutto è bene ricordare che l’aumento di peso in gravidanza è del tutto fisiologico e necessario per garantire un corretto accrescimento fetale. Al contrario un aumento di peso eccessivo può compromettere la salute del feto e portare a complicanze (gestosi, intolleranza glucidica, macrosomia etc.).
Qual è l’aumento di peso corretto in gravidanza?
- normopeso: 11,5 – 16 kg
- sottopeso: 12,5 – 18 kg
- sovrappeso: 7 – 11,5 kg
- obese: 5 – 9 kg
- gravidanza gemellare: 16 – 20,5 kg
Diabete gestazionale
Il diabete gestazionale è una forma di diabete che può insorgere in gravidanza, in genere tra il secondo e il terzo trimestre. Durante questa fase della gravidanza, infatti, la placenta produce ormoni che contrastano l’azione dell’insulina e il pancreas, come conseguenza, aumenta la sua produzione insulinica. Se quest’aumentata produzione non è sufficiente si verifica un aumento degli zuccheri nel sangue (iperglicemia) e tale fenomeno rappresenta un rischio considerevole per il feto, il quale può crescere eccessivamente a causa dell’elevato apporto di zuccheri. I fattori di rischio per il diabete gestazionale sono: sovrappeso e obesità, ipertensione, famigliarità per diabete, età maggiore di 30 anni e pregresso diabete gestazionale in precedenti gravidanze. La diagnosi si effettua con la curva da carico orale di glucosio (OGTT) che viene effettuata attorno alla 26a settimana di gravidanza nelle donne considerate a rischio. Il diabete gestazionale scompare subito dopo il parto ma rappresenta un campanello d’allarme: circa il 50% delle donne che hanno sofferto di diabete gestazionale, infatti, svilupperà diabete mellito di tipo 2 nel decennio successivo al parto.
Nausea, reflusso gastro-esofageo, stipsi
Nausea, reflusso e stipsi sono fra i più comuni sintomi che possono insorgere durante la gravidanza. La presenza di tali sintomi può impedire la corretta assunzione di nutrienti. In qualità di nutrizionista suggerisco alcuni consigli alimentari e comportamentali al fine di contrastarli.
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