Digiuno e salute
Digiuno intermittente: modelli applicativi
Il digiuno intermittente è un modello alimentare che prevede l’alternanza di fasi di digiuno, o restrizione calorica, e fasi di alimentazione regolare. Nel corso degli anni sono stati proposti diversi modelli applicativi:
- Modello 5:2: caratterizzato dall’alternanza di 5 giorni di alimentazione normocalorica e 2 giorni di restrizione calorica.
- Alternate Day Fasting: che prevede in maniera alternata un giorno di alimentazione normocalorica e un giorno di restrizione calorica.
- Eat Stop Eat: che prevede un digiuno di 24 ore da applicare 1 o 2 volte a settimana.
- Dieta Mima Digiuno: che prevede una restrizione calorica della durata di 5 giorni da applicare ogni 1-6 mesi.
- Digiuno 16/8: che prevede di digiunare 16 ore al giorno.
La Dieta Mima Digiuno (DMD)
- Indurrebbe proprietà anti-invecchiamento cellulare
- Favorirebbe la lipolisi addominale
- Favorirebbe la rigenerazione cellulare e i processi di apoptosi
Digiuno intermittente 16/8
Il digiuno intermittente 16/8 è uno dei modelli di digiuno più popolari per la sua facilità di applicazione. Secondo questo modello si può mangiare per un intervallo di 8 ore dopo aver digiunato per 16 ore. L’applicazione più semplice consiste nel saltare la cena o la colazione. Se l’obiettivo è anche perdere peso è preferibile saltare la cena piuttosto che la colazione. Di seguito un esempio:
- Colazione: ore 7
- Spuntino: ore 9
- Pranzo: ore 12
- Merenda: ore 15
Chi dovrebbe digiunare
Ad oggi non esistono linee guida nazionali o internazionali sull’impiego del digiuno nella pratica clinica e ancora mancano studi condotti su larga scala e nel lungo periodo. Ad oggi emerge una non superiorità del digiuno intermittente rispetto alla dieta ipocalorica classica nella perdita di peso, tuttavia alcune persone potrebbero trovare più facile ridurre le loro calorie solo alcune ore al giorno o solo alcuni giorni a settimana piuttosto che ridurre le calorie 24 ore al giorno 7 giorni su 7. Più evidenti sono invece i benefici dimostrati in merito alla riduzione dei fattori di rischio per lo sviluppo delle malattie cronico-degenerative (diabete, tumori, malattie cardio-vascolari, etc.). In ogni caso il digiuno andrebbe sempre applicato sotto la supervisione di un professionista, come il nutrizionista o il dietista, in grado di valutare lo stato nutrizionale del paziente e prevenire stati di malnutrizione.
Riferimenti bibliografici
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