Nichel
Il nichel è un metallo presente in modo abbondante ed ubiquitario sulla Terra. Grazie alla sua facilità di lavorazione e alla sua resistenza all’ossidazione è largamente utilizzato nell’industria, ad esempio per la formazione di leghe, nella produzione di monete e chiavi, nella realizzazione di gioielli e utensili o nell’industria tessile per la produzione di cerniere e bottoni. Lo stesso acciaio inox contiene nichel. Il nichel entra nel nostro organismo per inalazione, per contatto o per ingestione di cibi che lo contengono. Esso non si trova infatti solo nei prodotti nell’industria ma anche negli alimenti che assumiamo ogni giorno. Si stima che circa il 10% della popolazione presenti un’allergia al nichel. Scopriamo quindi come è possibile contrastarlo con la dieta per allergia al nichel.
L'esposizione al nichel
Nei soggetti allergici l’organismo identifica il nichel come un elemento estraneo e potenzialmente pericoloso e, per difendersi da tale minaccia, scatena una risposta infiammatoria la cui intensità può variare a seconda del grado di allergia presente. Un’accurata dieta per allergia al nichel la può evitare. Le manifestazioni allergiche possono essere generalmente di due tipi:
- Dermatite allergica da contatto (DAC): l’infiammazione riguarda la superficie cutanea che è entrata in contatto con l’allergene (in questo caso il nichel). Possibile è la comparsa di eritema, prurito, bruciore, desquamazioni e vescicole. La diagnosi si ottiene mediante esecuzione di un esame chiamato Patch test che consiste nell’applicazione di uno o più cerotti contenenti gli allergeni (in questo caso il nichel) sulla cute del dorso per circa 48 ore, a seguito delle quali viene valutata dal medico la comparsa di manifestazioni cutanee significative.
- Sindrome da allergia sistemica al nichel (SNAS): l’infiammazione non riguarda più solo la zona di contatto ma coinvolge l’intero organismo con l’insorgenza di sintomi cutanei ed extracutanei. I sintomi cutanei sono simili a quelli della DAC ma possono riguardare tutta la cute. Le sedi più colpite sono: le pieghe dei gomiti, l’interno coscia, il collo, il palmo delle mani e le piante dei piedi. I sintomi extracutanei possono invece comprendere: vomito, diarrea, stipsi, febbre, artralgie, cefalea, stanchezza etc. La diagnosi di SNAS è più difficoltosa e solitamente prevede una prima fase di eliminazione del metallo sia dal contatto cutaneo che dalla dieta e un successivo test di provocazione orale ad opera del medico allergologo.
Dieta per allergia al nichel
Nelle persone con allergia più severa anche l’alimentazione può scatenare delle reazioni allergiche indesiderate. Tuttavia, proprio a causa dell’abbondante presenza del nichel in natura e dal contenuto estremamente variabile del metallo negli alimenti, influenzato ad esempio dal terreno in cui sono coltivati i vegetali o dal grado di maturazione, la comunità scientifica non è riuscita a stabilire una dose soglia che permetta di distinguere chiaramente quali alimenti sono da considerarsi sicuri e quali no. In generale possono considerarsi sicuri tutti gli alimenti di origine animale (tranne ostriche e molluschi). Più attenzione invece deve essere posta nei confronti degli alimenti di origine vegetale. Con la dieta per allergia al nichel è possibile avere un’alimentazione più corretta e propensa ad evitare questo tipo di allergia.
Sono considerati alimenti ricchi in nichel e quindi da evitare:
- Mandorle, noci e arachidi
- Pomodoro e concentrato di pomodoro
- Lenticchie, ceci, piselli e fagioli
- Avena e cereali integrali
- Cioccolato
- Crucifere (cavolo, cavolfiore etc.)
- Carciofi, spinaci e fagiolini
- Margarina vegetale
- Prugne, uva, kiwi, mirtilli, lamponi e in misura minore pere
- Tonno, sgombro e salmone devono essere consumati con moderazione
- Cibi in scatola
Altri suggerimenti per evitarlo
Il contenuto di nichel della dieta può essere influenzato anche dall’utilizzo di pentole, posate e utensili. Per cucinare sconsiglio l’utilizzo di pentole smaltate, in teflon, in alluminio, in rame, in ghisa e in acciaio inox (18/10). Possono essere invece utilizzate tranquillamente pentole in acciaio inox cromato (18/0), in ceramica, le casseruole in vetro Pyrex e tutte quelle che riportano le diciture: “nichel free“, “Senza nichel“, “Heavy metal free” oppure “PFOA free“.
Anche l’acqua utilizzata per la preparazione dei pasti può influire sul contenuto di nichel della dieta, per questo motivo consiglio sempre di lasciar scorrere dieci secondi l’acqua del rubinetto prima di utilizzarla per cucinare e, nei casi più estremi, di adoperare acqua minerale in bottiglia a basso residuo. Sconsigliato è anche il fumo di sigaretta poiché fonte di piccole quantità di nichel. Importante è poi non avere carenza di ferro nell’organismo, la quale è in grado di causare un aumento dell’assorbimento del nichel alimentare.
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