Digiuno intermittente: A cosa serve? Chi dovrebbe farlo?

Digiuno intermittente a Verona - Digiuno intermittente a Modena

Digiuno e salute

Il digiuno è una pratica antichissima che nel corso della storia ha assunto un significato principalmente religioso. Negli ultimi anni il digiuno è divenuto invece oggetto di studio per il suo potenziale ruolo preventivo e terapeutico di condizioni patologiche. Alcuni studi scientifici suggeriscono inoltre che periodi di digiuno intermittente possano aiutare nella perdita di peso. In particolare il modello del digiuno intermittente è divenuto popolare perché di più facile applicazione e perché potenzialmente in grado di promuovere la longevità.

Digiuno intermittente: modelli applicativi

Il digiuno intermittente è un modello alimentare che prevede l’alternanza di fasi di digiuno, o restrizione calorica, e fasi di alimentazione regolare. Nel corso degli anni sono stati proposti diversi modelli applicativi:

  • Modello 5:2: caratterizzato dall’alternanza di 5 giorni di alimentazione normocalorica e 2 giorni di restrizione calorica.
  • Alternate Day Fasting: che prevede in maniera alternata un giorno di alimentazione normocalorica e un giorno di restrizione calorica.
  • Eat Stop Eat: che prevede un digiuno di 24 ore da applicare 1 o 2 volte a settimana.
  • Dieta Mima Digiuno: che prevede una restrizione calorica della durata di 5 giorni da applicare ogni 1-6 mesi.
  • Digiuno 16/8: che prevede di digiunare 16 ore al giorno.

La Dieta Mima Digiuno (DMD)

Questo modello alimentare è stato ideato dal Dott. Valter Longo, biologo cellulare, il quale ha condotto alcuni lavori scientifici basati sulla ricerca della correlazione esistente tra alimentazione, aspettativa di vita e sviluppo di patologie. Secondo i suoi studi la Dieta Mima Digiuno favorirebbe la longevità attraverso alcuni meccanismi:
  • Indurrebbe proprietà anti-invecchiamento cellulare
  • Favorirebbe la lipolisi addominale
  • Favorirebbe la rigenerazione cellulare e i processi di apoptosi
Secondo Longo in soggetti sani che non presentano fattori di rischio può essere sufficiente praticare la DMD una volta ogni 3 mesi per ottenere benefici in termine di salute. Longo raccomanda la DMD alle persone adulte con età compresa tra i 18 e i 70 anni. Il modello dellaDieta Mima Digiuno si discosta dagli altri modelli di digiuno innanzitutto perché non prevede un vero e proprio digiuno ma piuttosto una restrizione calorica e inoltre non ha come principale obiettivo la perdita di peso, ma piuttosto la prevenzione dei fattori di rischio correlati allo stato di salute. Sebbene gli studi di Longo siano molto promettenti, si tratta di studi pilota e condotti su campioni ristretti e necessitano di ulteriori conferme tramite studi su larga scala e di maggiore durata.

Digiuno intermittente 16/8

Il digiuno intermittente 16/8 è uno dei modelli di digiuno più popolari per la sua facilità di applicazione. Secondo questo modello si può mangiare per un intervallo di 8 ore dopo aver digiunato per 16 ore. L’applicazione più semplice consiste nel saltare la cena o la colazione. Se l’obiettivo è anche perdere peso è preferibile saltare la cena piuttosto che la colazione. Di seguito un esempio:

  • Colazione: ore 7
  • Spuntino: ore 9
  • Pranzo: ore 12
  • Merenda: ore 15

Chi dovrebbe digiunare

Ad oggi non esistono linee guida nazionali o internazionali sull’impiego del digiuno nella pratica clinica e ancora mancano studi condotti su larga scala e nel lungo periodo. Ad oggi emerge una non superiorità del digiuno intermittente rispetto alla dieta ipocalorica classica nella perdita di peso, tuttavia alcune persone potrebbero trovare più facile ridurre le loro calorie solo alcune ore al giorno o solo alcuni giorni a settimana piuttosto che ridurre le calorie 24 ore al giorno 7 giorni su 7. Più evidenti sono invece i benefici dimostrati in merito alla riduzione dei fattori di rischio per lo sviluppo delle malattie cronico-degenerative (diabete, tumori, malattie cardio-vascolari, etc.). In ogni caso il digiuno andrebbe sempre applicato sotto la supervisione di un professionista, come il nutrizionista o il dietista, in grado di valutare lo stato nutrizionale del paziente e prevenire stati di malnutrizione.

Riferimenti bibliografici

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